Riproponendo un ritmo più umano e naturale alla vita
Questa manifestazione nasce daun "desiderio -appetito" di riappropriarsi dei mestieri artigianali come formula creativa dove le mani, la mente e il cuore si uniscono per rendere l'oggetto - opera un pezzo "unico" come ognuno di noi, quindi oggetto di stima e di qualità.
ARTISTI ARTIGIANI
Metalli: Daniele Deotto - Celante di Castelnuovo del Friuli 117 (PN)
Il crea gioielli
L'artigiano stava chino sul tavolo ben concentrato
per aver al fin un buon risultato.
Con mente visionaria e mani decise
un ciondolo incise.
Col cuor era pensato, con la mente sentito
quel bel anello al dito.
La dama di gioielli era ornata che sembrava rinata.
Ma di ben altra fattura sono i Talismani
anche loro fatti con le mani
ed ispirati da pensieri sani.
Il fuoco riscalda il metallo
del Sol e della Luna
per aver buona Fortuna.
E intanto pensava, fra alambicco, lima e martello
come sarebbe stato bello
se tutte le cose fossero fatte con Amore
non ci sarebbe più rancore.
Ho usato l'orificieria come "scusa" per entrare in un micro-mondo sconfinato di forme e fegure, impossibili-possibili, dove poter creare dimensioni di "potere" intese come espressione di vita, feticci del nostro inconscio che parlano all'anima.
Il bello non è, ma appare
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Pittura su legno - affreschi
Laboratorio D'Alessi
La Nostra Filosofia
Arte come mezzo profondo di espressione personale di una cultura, di un'epoca.Restauro dell'arte come conservazione di memoria storica, come documento autentico e tangibile delle nostre origini, e del tipo di evoluzione intervenuta nel tempo.
Riproduzione dell'arte intesa come nuova "fruibilità" di manufatti altrimenti irraggiungibili, come riappropriazione di valori culturali e formule espressive di grande spessore.
Restauro e Riproduzione forse come tentativo di fermare il tempo, di cogliere un attimo, cullarsi e riposarsi al suo interno, lontano dall'incessante e strenuante inevitabilità dell'accadhttp://laboratoriodalessi.org/index.htmlere.
Link: http://laboratoriodalessi.org/index.html
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Affreschi:
Paola Gasparotto - affreschi ed incisioni
link:
www.saatchi-gallery.co.uk/yourgallery/artist_profile/Paola+Gasparotto/91350.html
www.prologoart.it/artistiShow.asp?lang=it&ID=16
www.lagravure.it
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Bigiotteria - Chiara Martina Jarno Trentin (pseudonimo Chimajarno)
Se per un cuore di metallo servono talismani d’oro, per un cuore pulsante servono oggetti rari che di storia ne hanno vista e vissuta…se per ogni bottone recuperato ho ritrovato i suoi chilometri percorsi e una parte delle parole sentite ogni mia collana è un collage di posti e ricordi…riuso materiali perché quello che mi serve c’è già basta reinventarlo, ricollocarlo, ripensarlo…quello che mi serve è già stato usato da altri mille volte ma mai come decorazione di visi e abiti, mai come regalo per un amore appena nato o pegno per un amore mai passato…io sono solo un tramite tra gli oggetti buttati via e la loro nuova nobile vita, sono la mano che li raccoglie, li pulisce e li porta alla loro nuova storia…non ho scoperto nulla, se non che in questa mia operazione c’è passione e movimento…scaldo vecchi cuori di metallo forse arrugginiti.
Contatto:
www.flickr.com/photos/chimajarno
www.riciclarte.it/artisti/trentin-chiara.htm
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COMPAGNIA TEATRO +
Sabato ore 20:00 nel parcheggio di Palazzo Pognici
Il gruppo teatrale TEATRO + si forma nel 2007, all’interno di un laboratorio di teatro organizzato dall’Associazione UISP “Il Progetto” (Pinzano al Tagliamento).
Il laboratorio era finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo che valorizzasse il Mulino di Borgo Ampiano.
Lo spettacolo si è svolto nel parco del Mulino il 22 settembre di quell’anno, ma l’esperienza fu così intensa e coinvolgente che i ragazzi, seguiti dal regista Alberto Vale (Forgaria del Friuli), decisero di proseguire il viaggio insieme.
Ci sono stati dunque altri laboratori, centrati sul teatro di figura e il teatro di strada, su cui si fonda principalmente l’esperienza di Vale, ed altri spettacoli fra cui “Tutto in una notte …”che proponiamo per la manifestazione di Frisanco.
Si tratta di uno spettacolo della durata di circa 50 minuti, da realizzare esclusivamente all’aperto, e che all’interno di tre quadri, propone alcuni elementi tipici del teatro di strada.
I dieci membri della compagnia danno vita alle ombre, a clown, mimi, trampolieri ed acrobati, giocano con il fuoco …. portando in scena una storia magica che ognuno può interpretare a modo suo …
Una storia che fa sorridere, che può far paura … ma che sicuramente stupirà il pubblico con un finale all’insegna dell’emozione…
Domenica alle 17:00 presso la sala del Circolo Operaio, "Luz y Sombra" Associazione Teatro-Maniago presentano uno spettacolo di Flamenco
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Sabato e domenica è visitabile la mostra fotografica "Merhaba Hasankeyf" di Eugenio Novajra presso la Sala del Circolo Operaio
*** "Ho voluto realizzare questi ritratti fotografici degli abitanti di Hasankeyf per cercare di dare un volto attraverso uno sguardo discreto a questa città, antico villaggio sulle sponde del fiume Tigri, nella Mesopotamia assira e bizantina, dove le culture dell’Asia centrale e della Persia
incrociavano quelle Europee. Oggi ad Hasankeyf abitano cinquemila persone, per la maggiorparte di origine curda: una comunità che vive come sospesa da quando, nel 1954, nacque il progetto della diga Ilisu, che una volta completata sommergerà Hasankeyf sotto 30 metri d’acqua, ma ad Hasankeyf tutto continua
come se nulla dovesse accadere.
I bambini giocano nell’acqua, i più grandi coltivano la terra e portano al pascolo gli animali, le ragazze al fiume mungono le capre, i piccoli ristoranti attendono i pochi turisti che durante l’estate raggiungono Hasankeyf.
Non c’è lavoro ad Hasankeyf, le prospettive di vita sono limitate alla povera realtà del villaggio. Nessuno vuole investire in un turismo che potrebbe diventare florido, se solo il paese tra qualche anno ci fosse ancora.
Mentre altrove si decidono le sorti di questo luogo, un’intera comunità continua a vivere in un limbo.
Eugenio Novajra, dopo gli studi e l’apprendistato in fotografia a Milano(IED), SanFrancisco (Academy of ArtCollege) e Schaffausen (Sinar) si dedica alla fotografia editoriale e pubblicitaria, per approdare in seguito al reportage di viaggio."
***Eugenio Novajra ha vissuto a lungo in California, Caraibi e Brasile, attualmente vive e lavora in Friuli.
enovajra@yahoo.it
“Merhaba Hasankeyf”:
mostra fotografica sui diritti del popolo Kurdo
Nella sala del Circolo Operaio la rassegna fotografica “Merhaba Hasankeyf” di Eugenio Novajra, artista udinese impegnato nella fotografia editoriale e pubblicitaria, ma anche nel reportage di viaggio.
La mostra si inserisce in un contesto di approfondimento sul problema delle dighe, dell’appropriazione dell’acqua del fiume Tigri e dei diritti negati al popolo Kurdo. Un reportage realizzato ad Hasankeyf, nella Turchia sud orientale, in concomitanza con la partecipazione del CeVi, della Provincia di Gorizia e del Centro Balducci al V Forum Mondiale dell’Acqua dello scorso marzo a Istanbul.
“Attraverso i ritratti degli abitanti di Hasankeyf, ho voluto dare un volto a questa città che dagli anni ’50 vive in un immobilismo sociale ed economico, come sospesa in un limbo, a causa del progetto della diga di Ilisu, fortemente voluta dal governo Turco per il controllo della regione”.
La mostra, realizzata in collaborazione con il CeVi, la Provincia di Gorizia e il Centro Calducci, è visitabile sabato 3 e domenica 4 ottobre in Via Roma 14 presso la sala del Circolo Operaio a Frisanco.
In questa importante occasione sarà proiettato in via del tutto esclusiva il documentario Hasankeyf waiting life - Domenica ore 19:00 nella sala del Circolo Operaio
NOTE DI PRODUZIONE
Hasankeyf waiting life nasce da un'idea di Mauro Colombo e Massimo Lazzaroni, che, di ritorno da un viaggio tra la Turchia e la Siria, riportano alcune decine di minuti di girato: un'ansa del fiume Tigri, una valle fatta di strapiombi di roccia alti 200 metri, i resti di una città medioevale scavata nella roccia, uomini e donne sul fiume. Un luogo sospeso nel tempo, la cui esistenza è minacciata dalla costruzione di una diga che rischia di spazzare via tutto.
L'idea di girare un documentario su Hasankeyf nasce subito, ma i dubbi sono molti: una produzione all'estero con elevati costi di trasporto, la necessità di ottenere permessi dalle autorità turche, le incognite di un lungo soggiorno della troupe in una paese straniero....
La materia è però talmente interessante e la passione di Mauro talmente contagiosa che il progetto prende corpo: dopo una prima fase di documentazione sulla vicenda di Hasankeyf, la raccolta delle risorse necessarie a coprire le spese della lunga trasferta per le riprese e la pre-produzione vera e propria (organizzazione logistica, richiesta dei permessi, individuazione di un direttore di produzione ad Hasankeyf), la troupe parte per la Turchia nel mese di giugno, per fermarsi un mese e mezzo. Le condizioni climatiche non sono tra le più favorevoli (oltre 40 gradi all'ombra già dall'inizio di giugno), ma la comunità di Hasankeyf accoglie la troupe con un affetto e una disponibilità che agevola il lavoro e lo rende leggero.
Ad una prima fase di verifica della situazione, di sopralluoghi e di pianificazione delle riprese, segue lo shooting del documentario: la valle del Tigri, le alture che dominano Hasankeyf, il lavoro dei contadini, la vita sul fiume, la botteghe in paese; le interviste al sindaco, al responsabile degli scavi archeologici, agli insegnanti e agli studenti, agli anziani del paese... Un paziente lavoro fatto di curiosità e di rispetto, nel tentativo di cogliere, entrando in punta di piedi, l'essenza di questo luogo.
Ritornati in Italia con circa 40 ore di riprese, inizia la fase di post-produzione: un lavoro lungo e appassionante, iniziato con la traduzione delle interviste, corretta e ricorretta nel tentativo di cogliere le minime sfumature delle testimonianze raccolte e proseguito con l'attenta selezione delle inquadrature, la difficile costruzione di un racconto cinematografico tra i mille possibili e la composizione della colonna sonora. I credits non rendono giustizia ai professionisti che con passione e competenza hanno lavorato a a questo progetto: a loro va il ringraziamento più sentito della produzione.
Gianluca Gibilaro
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Presso il bar del Circolo Operaio Mostra fotografica di Aldo Faoro “E’ UNA DIVERSA PROSPETTIVA”
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Presentazione del libro "Il paese dei filosofi con gli stivali" di Laura Frassetto
Domenica sera alle 17:30 nella sala di Palazzo Pognici, sarà presentato il libro edito da Altromondo editore: l'autrice racconterà alcuni argomenti trattati nel libro, accompagnando la narrazione con foto di viaggio e canzoni a tema.
A tema perché il Messico che ho conosciuto è il paese dei filosofi con gli stivali, ovvero il luogo dove ciò che è cupo viene rielaborato in canzoni dalle parole struggenti e la musica allegra; dove le minacce di influenze mortali si traducono nella produzione di mascherine con baffi inclusi e dove sui muri dei quartieri popolari si leggono graffiti che esprimono verità profonde, perché tutto in Messico è un’altra cosa.
La magia del paese è da un lato incanto di vivere e ottimismo cosmico venati da una malinconia del tutto latina; dall’altro è il fascino della stregoneria ruspante, delle brujas di famiglia che elargiscono consigli e pozioni, dei fenomeni new age mescolati con nonchalance a reminiscenze pre – ispaniche e ad un cattolicesimo reinventato>>.
Scheda autore
Laura Frassetto è nata nel 1984 a Montebelluna (TV). Da sempre appassionata di “altri mondi”, ha svolto attività di volontariato e ricerca in Kenya, Marocco e Polinesia Francese. Nel frattempo si è laureata in antropologia culturale; la sua tesi di laurea (una ricerca su un rituale polinesiano) ha vinto il concorso indetto per l’anno accademico 07/08 dall’associazione Avventure nel Mondo per la miglior tesi che parlasse di viaggi. Da un’esperienza in Messico della durata di un anno ha tratto il suo primo libro, “Il paese dei filosofi con gli stivali” (uscito nell’aprile 2009). Un articolo tratto da questo volume è stato pubblicato dalla rivista “Confidenze” il 2 gennaio 2009.
Scheda libro
“Il paese dei filosofi con gli stivali” racconta di un anno trascorso in Messico. Ciò che colpisce maggiormente l’immaginazione dell’autrice è come il Messico sia un paese onirico, secondo la definizione data da Jodorowski: l’inconscio collettivo si manifesta ad ogni angolo della strada. Si racconta nel libro l’esperienza di un lungo viaggio attraverso le città, le coste e le etnie del paese oltre che della vita che l’autrice conduce per qualche tempo in un’isola al confine con il Guatemala.
Tra le pagine emerge anche la sorprendente capacità dei messicani di descrivere se stessi, attraverso canzoni popolari e pellicole di successo incredibilmente ciniche. Il Messico conosciuto dall’autrice è il paese dei filosofi con gli stivali, ovvero il luogo dove ciò che è cupo viene rielaborato in canzoni dalle parole struggenti e la musica allegra; dove le minacce di influenze mortali si traducono nella produzione di mascherine con baffi inclusi e dove sui muri dei quartieri popolari si leggono graffiti che esprimono verità profonde, perché tutto in Messico è un’altra cosa.
La magia del paese è da un lato incanto di vivere e ottimismo cosmico venati da una malinconia del tutto latina; dall’altro è il fascino della stregoneria ruspante, delle brujas di famiglia che elargiscono consigli e pozioni, dei fenomeni new age mescolati con nonchalance a reminiscenze pre – ispaniche e ad un cattolicesimo reinventato.
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Domenica pomeriggio ci sarà una dimostrazione di CAPOEIRA in piazza Pognici
La capoeira (pronuncia: Capuéra) è una lotta brasiliana di origine africana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti
due giorni davvero belli...
RispondiEliminahttp://www.chimajarno.splinder.com/post/21463438/Sotto+la+luna+di+San+Francesco
ciao
grazie
Chiara